La terapia dell’osteoporosi si avvale oggi di farmaci estremamente efficaci nel ridurre il rischio di frattura. Tuttavia, è ben noto come, nella comune pratica clinica, il successo terapeutico atteso possa non corrispondere a quello realmente ottenuto. Alcuni pazienti, infatti, dimostrano una risposta al trattamento sub-ottimale in termini di riduzione del rischio di frattura. Questa evenienza viene anche definita come inadeguata risposta alla terapia anti-fratturativa. Una possibile risposta inadeguata alla terapia sembra essere correlata a molteplici fattori, quali l’età avanzata del paziente, una compliance non ottimale alla terapia, un assai elevato rischio di frattura al momento dell’inizio del trattamento e altri ancora. Tuttavia, è da molti anni noto che la presenza di ipovitaminosi D e una sua mancata e appropriata correzione sono in grado di ridurre l’efficacia dei farmaci per la terapia dell’osteoporosi in modo clinicamente apprezzabile.