La carenza di vitamina D è stata associata alla presenza di molteplici patologie croniche non scheletriche (tra cui la malattia cardiovascolare, ipertensione, epatopatia steatosica non alcolica, alcune neoplasie e diabete), suggerendo la possibilità che tale vitamina possa svolgere numerosi effetti pleiotropici a livello extra-scheletrico, grazie alla distribuzione ubiquitaria del suo recettore.
Tra queste patologie croniche non scheletriche che sono potenzialmente associate a ridotti livelli circolanti di vitamina D, il diabete mellito tipo 2 (T2DM) ha rappresentato uno dei più importanti focus della ricerca scientifica nell’ultimo decennio.