Al fine di esplorare quelli che sono i possibili rapporti tra vitamina D e sindrome algodistrofica, ovvero la Complex Regional Pain Syndrome (CRPS) secondo l’attuale nosografia internazionale, è indispensabile porre attenzione ai reciproci rapporti che individuano nel tessuto osseo un attore fondamentale nelle dinamiche patogenetiche dell’algodistrofia.
Oltre ai consolidati riscontri terapeutici ottenuti con farmaci il cui meccanismo d’azione prevede il tessuto osseo quale bersaglio principale, esistono tutta una serie di evidenze che depongono per un ruolo fondamentale dell’osso nell’innesco e nel mantenimento della malattia. A prescindere dai riscontri strumentali (osteoporosi alla radiologia standard, ipercaptazione all’esame scintigrafico, edema osseo alla risonanza magnetica), gli studi epidemiologici riportano la frattura quale evento predisponente più frequente e, di conseguenza, tutte le patologie che comportano un aumento della fragilità scheletrica e quindi dell’incidenza di fratture (osteoporosi postmenopausale e senile, Osteogenesis imperfecta), sono gravate da un parallelo aumento di incidenza della malattia algodistrofica. A ulteriore riprova di tale nesso patogenetico, vi sono segnalazioni che dimostrano come la patologia osteoporotica sia presente nei pazienti affetti da CRPS con una prevalenza significativamente maggiore rispetto alla popolazione generale.