Livelli circolanti di vitamina D e rischio di insorgenza di diabete mellito tipo 2: c’è un legame?

Giovanni Targher

Malattie Metaboliche, IRCCS Ospedale Sacro Cuore – Don Calabria, Negrar di Valpolicella (VR); Dipartimento di Medicina, Università di Verona

DOI 10.30455/2611-2876-2024-6

Il diabete mellito colpisce oltre 500 milioni di persone nel mondo e la sua prevalenza, specialmente del diabete tipo 2, è in costante aumento negli ultimi decenni (con un incremento globale stimato di circa il 50% nel 2045). A livello globale, i decessi dovuti al diabete e alle sue complicanze croniche nel 2019 sono stati stimati attorno a 6 milioni.

L’alterata glicemia a digiuno e la ridotta tolleranza glucidica descrivono delle condizioni di prediabete. Queste due condizioni, singolarmente e in combinazione fra loro, sono anch’esse assai frequenti a livello mondiale (colpendo circa il 7-10% della popolazione globale) e rappresentano non solo fattori di rischio per lo sviluppo del diabete mellito tipo 2, ma anche dei fattori di rischio associati allo sviluppo di complicanze vascolari e renali a lungo termine. In assenza di strategie terapeutiche efficaci (che sono principalmente basate sulle modifiche dello stile di vita), circa il 5-10% della popolazione con prediabete ogni anno progredisce a diabete tipo 2 conclamato.

 

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